Redazionali

Pubblicato il 15/04/2013

Sisma a Guastalla (RE)

PRATICA SISMICA IN GUASTALLA
  • località: GUASTALLA (RE) via Cantone, 19 (Lat. 44.8337; Long. 11.1423)
  • dati catastali: Foglio 34 Part. 107 Sub. 1
  • tipologia: fabbricato a tre piani fuori terra più sottotetto
  • I danni legati da nesso di causalità con gli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 e successivo sciame sismico sono brevemente ma puntualmente individuati in:
  • Formazione di fessure diffuse nelle murature esterne al piano terra;
  • Formazione di fessure diagonali passanti nelle murature esterne al piano terra;
  • Schiacciamento di murature portanti esterne al piano terra in corrispondenza delle aperture finestrate;
  • Distacco tra strutture verticali ed orizzontali fra piano terra e primo orizzontamento;
  • Formazione di fessure diffuse nelle murature interne ai piani primo e secondo
  • L’insieme di interventi di progetto, sia di tipo puntuale (riparazione del danno) che di miglioramento sismico e recupero funzionale, andranno ad incidere su tutte le situazioni appena descritte che forniscono potenziali criticità alla capacità dell’edificio di rispondere in maniera corretta alle azioni statiche e dinamiche di esercizio con particolare riferimento a quelle di tipo sismico.
    Alla base di ogni intervento ci sarà la necessità di non incrementare le masse globali della struttura edificata, soprattutto in sommità, e dunque si useranno tutti quei materiali, come l’acciaio ed il calcestruzzo leggero strutturale per i consolidamenti planari, che forniscono alte prestazioni con bassi pesi specifici.
    In dettaglio gli interventi riguarderanno:
  • rifacimento del tetto sull’intero edificio,
  • demolizione e ricostruzione della parte posteriore con evidenti segni di cedimenti fondali e costituita da muratura portante di dimensioni non idonee anche in funzione dell’elevata altezza. In tale opera sono ovviamente comprese la demolizione e ricostruzione dei solai al piano primo (in legno) e del tetto (in legno lamellare); il nuovo solaio sarà efficacemente collegato alle murature portanti attraverso cordolatura,
  • posa in opera di una soletta di fondazione in c.a., di spessore minimo cm 40 che svolgerà una efficace opera di collegamento planare alla quota fondale migliorando la risposta del fabbricato alle azioni sismiche,
  • nella zona da non demolire, in quanto meno danneggiata, sarà demolito e ricostruito il tetto utilizzando una struttura portante, principale e secondaria, in legno,
  • inserimento di alcuni muri portanti al fine di migliorare la distribuzione delle strutture verticali resistenti,
  • consolidamento dei solai esistenti attraverso l’inserimento di una soletta in c.a. di collegamento e ripartizione efficacemente ancorata alla struttura portante del solaio ed alle murature portanti perimetrali. Tale soletta sarà in c.a. leggero strutturale ed avrà il compito di migliorare la capacità di resistere alle azioni ribaltanti che si generano sui muri portanti in fase di sisma quando è assente un efficace collegamento tra struttura portante verticale e solai orizzontali,
  • consolidamento e ripristino della scala di collegamento dei diversi piani, i muri portanti della scala saranno aumentati di spessore al fine di garantire idoneo sostegno alle scale,
  • demolizione e ricostruzione di alcuni solai al piano primo ed al piano secondo in quanto le travi lignee risultano danneggiate dall’azione dei tarli e dell’umidità e di dimensioni non adatte ai carichi di esercizio,
  • inserimento di un ulteriore orizzontamento, efficacemente collegato alle murature perimetrali, nella zona ad uso fienile con lo scopo di limitare la luce libera della parete verticale e dunque limitare la possibilità di ribaltamento della parete in particolare in presenza di azioni di tipo dinamico,
  • demolizione e ricostruzione, con giunto tecnico rispetto all’edificio principale, del gruppo di locali accessori ad un unico piano fuori terra posti a destra rispetto all’ingresso principale.
  • dott. ing. Stefano Ferretti